Criteri di valutazione delle prove scritte

Ovvero indicazioni utili al fine di ottenere, con una data preparazione, la valutazione più alta possibile.

Fra le domande proposte occorre riconoscere gli eventuali esercizi, distinguendoli dai non-esercizi.

¨   Se la domanda è un esercizio (ha, cioè, la forma di un problema di calcolo o di progetto, comunque a carattere quantitativo), la "miglior" risposta è un’illustrazione ordinata e sintetica (da persona che sa a persona che sa) di una possibile soluzione del problema e del modo seguito per ottenerla. Oppure, una convincente argomentazione intesa a "dimostrare" che il problema dato non ammette soluzione. In genere, non è necessario documentare tutti i calcoli e tanto meno i vari tentativi effettuati per ottenere la soluzione; è bene, però, fornire gli elementi minimi che consentirebbero di stabilire se un eventuale errore riguardi l’impostazione piuttosto che il calcolo.  Da evitare, in quanto sicuramente inutili e potenzialmente dannose: a) la esposizione, comunque dettagliata, della teoria evocata dalla domanda, b) la descrizione "a parole" di ciò che bisognerebbe fare per arrivare a una soluzione (senza di fatto ottenerla).

§   Se la domanda non è un esercizio (richiede, ad esempio, di esporre, giustificare o spiegare qualche dettaglio a carattere prevalentemente concettuale), è bene assicurarsi innanzitutto di averne inteso appieno il significato letterale, quindi formulare con cura una risposta, calibrata sul grado di sintesi richiesto (stante lo spazio indicativamente disponibile) ed esplicitamente destinata a un ipotetico interlocutore che conosca e ricordi le nozioni necessarie ad affrontare l’oggetto della domanda, ma che, di tale oggetto, sia di fatto totalmente all’oscuro. A parità di chiarezza, completezza e precisione, una risposta è tanto migliore quanto più è breve (proprietà di linguaggio).  Da evitare: a) rispondere come se l'interlocutore fosse una persona presumibilmente “informata dei fatti” (ad esempio, il docente), cioè in modo ellittico, o "sintetico" (sommario) e "disinvolto" (approssimativo), b) rispondere a una domanda simile, ma diversa; raccontare, cioè, tutto ciò che si sa sull'argomento in questione o su un argomento più o meno vagamente legato ad esso, senza curarsi di rispondere esattamente e soltanto a quanto letteralmente la domanda chiede.